sportivo

per gli sportivi

Nello sportivo le strutture muscolo scheletriche sono sottoposte a moltissime sollecitazioni. Attraverso un percorso mirato, in relazione allo sport praticato, all’intensità e alla volontà dello sportivo di raggiungere un determinato obiettivo è possibile sia prevenire sia “curare” condizioni viziate-patologie già in corso.

Il corpo di un atleta viene costantemente sollecitato e molto spesso non vengono rispettati i giusti tempi di recupero, soprattutto in caso di traumi. Questi, se mantenuti nel tempo, potrebbero portare il corpo a “fuggire” dal dolore e dunque iniziare ad attuare posture scorrette e non energeticamente e biomeccanicamente efficaci.

Nel caso in cui il soggetto volesse diminuire e dunque prevenire la possibilità di incorrere in infortuni, attraverso un’iniziale anamnesi e test specifici, è possibile ricercare delle zone di maggiore stress biomeccanico e costruire un percorso ad hoc per colmare tali squilibri. Ad esempio, si andrà a valutare la presenza di zone ipotoniche, restrizioni di mobilità articolari o lassità legamentose.

Nel caso in cui fosse in atto una patologia o ci fossero infortuni ripetuti e recidivanti è possibile andare a ricercare la causa primaria che comporterà sicuramente un gesto non biomeccanicamente efficace che si ripercuote a livello del sistema “corpo”.

Le situazioni più comuni, indipendentemente dallo sport e dall’intensità dell’attività fisica sono: dolori muscolari; tendiniti; distorsioni; disturbi articolari (piedi, ginocchia, anche, spalle, gomiti e polsi); ridotta flessibilità articolare; drenaggio; dolore lombare, dorsale e cervicale; dolore radicolare; fascite plantare; impingement; stress respiratorio o ridotta capacità respiratoria.